Nella serata di martedì 10 gennaio, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge con alcune misure urgenti per aumentare la trasparenza nel mercato dei carburanti, il cui prezzo negli ultimi giorni ha registrato un aumento. Alcuni esponenti del governo hanno parlato di una speculazione in corso sui prezzi, ma va sottolineato che dal 1° gennaio il prezzo della benzina e del gasolio è aumentato a causa della decisione del governo guidato da Giorgia Meloni di non rinnovare il taglio delle accise introdotto temporaneamente lo scorso anno dal governo di Mario Draghi e prorogato varie volte, fino alla fine di dicembre. Per il momento, il governo Meloni non sembra intenzionato a reintrodurre il taglio, visto il suo costo molto alto, intorno ai 750 milioni di euro al mese.

Il testo ufficiale del nuovo decreto-legge – approvato su proposta della presidente del Consiglio Meloni, del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – non è ancora disponibile. Il suo contenuto è stato però divulgato dal governo in un comunicato stampa. 

In base al decreto, gli esercenti che vendono i carburanti per uso civile dovranno comunicare ogni giorno, e non più settimanalmente, il prezzo di vendita di benzina e gasolio. Sulla base dei dati raccolti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy calcolerà e pubblicherà il prezzo medio giornaliero di vendita dei carburanti a livello nazionale, che dovrà essere esposto dai benzinai. Sono state incrementate le sanzioni per gli esercenti che non rispettano le regole e, in caso di recidiva, si rischia la sospensione dell’attività per un periodo da una settimana a tre mesi. 

«Per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative», spiega il comunicato del governo, sono stati poi rafforzati i collegamenti tra due organismi: l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nota con il nome di “Antitrust”, e il Garante per la sorveglianza dei prezzi, detto “Mister Prezzi”, entrambi con compiti di monitoraggio e di intervento. In base al nuovo decreto, sarà rafforzata anche la collaborazione tra la Guardia di finanza e il Garante per la sorveglianza dei prezzi, sebbene i dettagli non siano ancora noti. Attualmente l’incarico di Garante è ricoperto da Roberto Mineo, ma secondo fonti stampa il suo nome è uno di quelli al centro dello spoils system del governo, per nominare nuovi vertici delle burocrazie ministeriali.

Infine, il governo ha deciso di istituire una commissione per definire eventuali interventi sui prezzi e di modificare temporaneamente le regole sui cosiddetti “buoni benzina” che i datori di lavoro cedono ai loro dipendenti. Grazie al nuovo decreto, il valore dei buoni relativi al periodo tra gennaio e marzo 2023 non concorrerà alla formazione del reddito da lavoro dipendente, ossia quello su cui sono applicate le imposte.