La classifica del 2 per mille ai partiti nel 2022

Al primo posto c’è ancora il Partito democratico, seguito da Fratelli d’Italia, mentre al terzo posto c’è stato il sorpasso di Azione sulla Lega
ANSA
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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato i dati delle dichiarazioni dei redditi del 2022, relativi all’anno di imposta precedente, per quanto riguarda le risorse del cosiddetto “2 per mille”. Questo nome fa riferimento alla forma di finanziamento che dal 2014 i contribuenti italiani possono utilizzare per destinare una piccola parte dell’imposta sui propri redditi, l’Irpef, ai partiti. 

Nel 2022 29 partiti si sono divisi 20,4 milioni di euro, una cifra in crescita rispetto ai quasi 18,5 milioni del 2021 e ai 18,9 milioni del 2020. Lo scorso anno circa il 57 per cento del 2 per mille destinato alle forze politiche è andato a tre partiti. 

Al primo posto troviamo il Partito democratico, con quasi 7,4 milioni di euro e quasi 475 mila scelte fatte dai contribuenti. Nel 2021 il 2 per mille incassato dal partito del segretario uscente Enrico Letta era stato di 6,9 milioni di euro, con 464 mila scelte. Al secondo posto segue Fratelli d’Italia, che nel 2022 ha ricevuto dal 2 per mille oltre 3,1 milioni di euro, con quasi 234 mila scelte, in crescita rispetto ai 2,7 milioni di euro e alle 209 mila scelte dell’anno precedente. Al terzo posto c’è stato invece il sorpasso di Azione sulla “Lega per Salvini premier”: l’anno scorso il 2 per mille destinato al partito di Carlo Calenda ha raggiunto quasi gli 1,3 milioni di euro, contro gli 1,2 milioni di Salvini (nel 2021 erano stati rispettivamente 882 mila euro contro 1,8 milioni). Il numero di scelte per la “Lega per Salvini premier” è stato comunque più alto rispetto a quello di Azione: quasi 100 mila contro 49 mila (nel 2021 erano stati rispettivamente 162 mila e 36 mila). Alla Lega andrebbero poi aggiunti gli oltre 440 mila euro ricevuti dalla “Lega Nord per l’indipendenza della Padania”, fino al 2017 il partito ufficiale della Lega. 

Al quinto posto troviamo Italia viva di Matteo Renzi, con quasi un milione di euro e circa 53 mila scelte, in crescita rispetto agli oltre 800 mila euro e alle 47 mila scelte dell’anno precedente. Tra i partiti al governo, Forza Italia si è fermato a quasi 600 mila euro ricevuti, in linea con l’anno precedente, anche nelle scelte (circa 33 mila). Il Movimento 5 stelle non è invece tra i beneficiari del 2 per mille perché è stato ammesso al registro dei partiti politici soltanto ad aprile 2022.
Nel 2022 i contribuenti che hanno deciso di destinare una quota della propria Irpef ai partiti sono stati oltre 1,4 milioni, poco meno del 3,5 per cento di tutti i contribuenti italiani (nel 2021, dato provvisorio, i contribuenti erano oltre 42 milioni). Oltre 96 contribuenti su 100, dunque, hanno scelto di non destinare il 2 per mille a nessun partito o schieramento. In media, un contribuente che ha deciso di destinare al  Partito democratico il suo 2 per mille ha versato oltre 15 euro, mentre il contributo medio a Fratelli d’Italia è stato di 13 euro. Per Azione e Italia viva le cifre sono state quasi 27 euro e quasi 19 euro, segno che i contribuenti che sostengono questi due partiti hanno redditi più alti.

Ricordiamo che il 2 per mille resta la forma principale di finanziamento ai partiti, insieme alle donazioni private. Per esempio, durante la campagna elettorale per le elezioni del 25 settembre il Partito democratico ha ricevuto oltre 1,2 milioni di euro in donazioni private, mentre Fratelli d’Italia oltre 2 milioni.

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