La candidata di Azione e Italia viva che diffondeva la propaganda di Putin

Si chiama Stefania Modestino D’Angelo e sulla sua pagina Facebook, negli scorsi mesi, ha rilanciato diverse notizie false o fuorvianti sulla guerra in Ucraina
Pagella Politica
Aggiornamento 23 agosto, ore 12:50 – Pochi minuti dopo la pubblicazione dell’articolo, D’Angelo ha rimosso o nascosto i post sulla sua pagina Facebook. La candidata ha poi scritto in un post di essere «convintamente atlantista e europeista» e di ritenere «utile alla democrazia la pluralità di pensiero».

Aggiornamento 23 agosto, ore 13:30 – Il leader di Azione Carlo Calenda ha scritto su Twitter che la candidatura di D’Angelo «è stata segnalata dal territorio». «Errore nostro non aver verificato i post su politica estera. Me ne assumo la responsabilità. Stiamo gestendo la cosa», ha spiegato Calenda.

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Il 22 agosto è stata annunciata la candidatura di Stefania Modestino D’Angelo, come capolista al Senato per la lista di Azione e Italia viva, nel collegio di Caserta-Salerno-Avellino-Benevento, in Campania. «La politica a volte inciampa nella normalità…ed è accaduto con me!», ha scritto D’Angelo su Facebook. «Onorata di essere stata scelta e candidata al Senato come capolista dall’on.le Carlo Calenda e dal segretario regionale di Azione Giuseppe Sommese».

Se si scorre proprio la pagina Facebook della candidata, si scopre però che le sue posizioni, in particolare sulla guerra in Ucraina, sembrano incompatibili con quelle dei partiti che la sostengono, schierate su posizioni decisamente filo atlantiche.

Il catalogo dei post controversi

Subito prima dell’aggressione della Russia all’Ucraina, D’Angelo già sosteneva che la ragione dell’invasione stesse dalla parte del presidente russo Vladimir Putin, e il 24 febbraio – poche ore prima che le bombe iniziassero a cadere sull’Ucraina – scrisse che la guerra sarebbe stata da imputare alla «avidità Usa e la inesistente diplomazia europea».

Scoppiata la guerra, il 26 febbraio D’Angelo ha diffuso la notizia falsa secondo cui Zelensky si era «messo in salvo a Leolopoli [Leopoli, n.d.r.] (o forse all’estero) diffondendo filmati registrati giorni fa». Quello sulle supposte fughe del presidente ucraino è un filone della disinformazione sulla guerra proseguito anche nei mesi successivi.

Il 27 febbraio D’Angelo si è poi schierata con l’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) sulle «responsabilità degli Usa» nella guerra e il giorno stesso ha lodato il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko per i suoi tentativi di mediazione: «Bravo Lukashenko…sta facendo quello che l’Europa non è stata capace o non ha voluto fare per compiacere Biden».

Il 28 febbraio la candidata di Azione e Italia viva ha scritto che «se la pace è l’obiettivo si potrebbe fare. Se invece c’è in ballo altro…saremo nostro malgrado coinvolti nel gioco di Biden e Zelinski…però per lo meno non ci date ulteriormente fastidio…la guerra la vogliono loro».

Nelle settimane successive non sono mancate le invettive contro il «mainstream» (qui, qui ad esempio, o ancora qui e qui in difesa del professor Alessandro Orsini, che ha assunto posizioni molto criticate sul conflitto), a cui viene contrapposta invece la controinformazione, non di rado complottista, per esempio di Giulietto Chiesa (ma non solo).

Il 20 marzo D’Angelo ha poi scrittto che «Zielisky [Zelensky n.d.r.] da nazista è diventato l’eroe del Pd», rilanciando la narrativa della proapaganda russa – più volte verificata in tutta Europa come falsa – secondo cui il presidente ucraino avrebbe posizioni filonaziste. La stessa retorica sul governo ucraino «filonazista» è stata ripresa anche negli articoli che D’Angelo ha condiviso sulla propria pagina Facebook.

Nelle settimane successive la posizione di D’Angelo è stata più volte ribadita, e il 5 maggio l’Italia, guidata dal governo Draghi, è stata definita dalla candidata di Italia viva e Azione come «la femme de chambre di Biden» (in contrapposizione all’Italia «libera seppur appartenente alla Nato» di Bettino Craxi ai tempi di Sigonella) per le sue posizioni sull’Ucraina.  

Con il calare dell’attenzione mediatica verso la guerra in Ucraina, anche i post Facebook di D’Angelo sull’argomento vanno scomparendo. Ma, come si vede da decine di contenuti che sono stati diffusi dalla candidata di Azione e Italia viva (tra cui anche falsità organiche alla propaganda russa), la sua posizione sulla guerra, sulle sue cause e relative responsabilità, e sulla linea che dovrebbe tenere l’Italia sono in aperta contraddizione con la linea dei partiti che ora la candidano.

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